Fanghi: valida opportunità
Fanghi, Baffi “Una valida opportunità, ma solo con regole certe”
“Dopo sei mesi di lavoro, il tavolo sull’emergenza fanghi in Lombardia ha dato il suo primo frutto: una risoluzione che è stata approvata lunedì, in seduta congiunta, dalle commissioni Agricoltura e Ambiente e che sarà sottoposta al voto dell’aula consiliare il prossimo 4 giugno”.
“In un’ottica di economia circolare,
i fanghi rappresentano una valida opportunità,
ma occorrono regole certe”
È soddisfatta Patrizia Baffi, componente della commissione Agricoltura che ha partecipato ai lavori del tavolo congiunto, istituito lo scorso settembre per stendere un documento con regole precise da inviare al Governo, chiamato a elaborare la revisione del decreto legislativo 99/92, ormai inadeguato.

“Il testo approvato contiene tutte le indicazioni e le finalità da perseguire, ma non i parametri che saranno invece indicati dalla normativa – spiega Baffi, entrando poi nel merito del provvedimento – come gruppo PD abbiamo preteso, innanzitutto, che nel testo della risoluzione vi fosse l’indicazione delle nuove sostanze nocive inquinanti, anche in virtù delle nuove conoscenze tecnico-scientifiche e del mutato contesto ambientale e produttivo. Abbiamo poi inserito, attraverso uno stanziamento di maggiori risorse, un incremento dei controlli effettuati da ARPA presso gli impianti di trattamento, sui fanghi e sui terreni”.
“Nella risoluzione chiediamo, inoltre – aggiunge l’esponente dem – che venga disciplinata efficacemente anche la produzione dei gessi di defecazione in modo analogo ai fanghi, prevedendo un atto che garantisca la loro tracciabilità e conformità. Infine, nel testo è previsto che sui singoli parametri indicati dalla normativa la Regione possa intervenire anche in maniera più restrittiva”.

“In un’ottica di economia circolare – aggiunge – il riutilizzo e la valorizzazione dei fanghi di depurazione di alta qualità in agricoltura rappresenta una valida opportunità per il suolo, grazie al recupero di elementi nutritivi quali l’azoto e il fosforo, che permette di evitare l’impiego di fertilizzanti chimici”.

“Ma le regole – sottolinea Baffi – devono essere certe e stringenti e devono assicurare il rispetto di parametri di qualità e di purezza, impedendo, come peraltro espressamente previsto dalla direttiva europea di riferimento, effetti nocivi sul suolo, sulla vegetazione, sugli animali e sull’uomo, assicurando quindi che non sia compromessa la qualità del terreno, delle acque e della produzione agricola”.
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