Autismo: occorrono maggiori risorse
Baffi : “Maggiori risorse, stabilità ai progetti e nuovi accreditamenti di residenzialità”
I disturbi dello spettro autistico (ASD) coprono un ampia gamma di sintomi, abilità e livelli di disabilità, variano in gravità e limitano l’autonomia nella vita quotidiana. Come dimostrato da moltissimi studi, sorgono entro i tre anni di vita e interessano anche gli adulti. Si tratta di una patologia cronica e come tale va affrontata, da un punto di vista clinico e finanziario. Per questo serve investire risorse importanti, strutturali, e istituire un osservatorio epidemiologico.
Lo ha dichiarato questa mattina Patrizia Baffi, componente della III Commissione Sanità, durante la seduta dedicata al tema dell’autismo con i rappresentanti di alcune associazioni.
In mancanza di dati nazionali o internazionali universalmente riconosciuti, il Sistema Nazionale Linee Guida parla di 2,5 casi per 1000 bambini: in Regione Lombardia nella fascia d’età compresa tra gli 0 e i 18 anni si stimano circa 5.000/6000 casi di Disturbi dello Spettro Autistico. In proiezione, quindi, si potrebbe calcolare un numero indicativo intorno ai 20mila casi per gli adulti fino ai 75 anni.
“La Regione apra a nuove contrattualizzazioni,
le misure sono tutt’ora insufficienti”
Negli ultimi tempi le diagnosi precoci e la maggiore sensibilizzazione degli operatori e delle famiglie, hanno contributo a individuare tempestivamente la patologia. Infatti, oggi l’autismo viene solitamente riconosciuto tra i 2 e i 3 anni di vita, ma i primi segni sono presenti, in alcuni casi, già dai 6 mesi. Per questo, all’accertamento precoce deve corrispondere la tempestiva presa in carico del soggetto dal centro specializzato e multidisciplinare per coinvolgere, oltre al bambino, la famiglia e la scuola. Nonostante negli ultimi anni Regione Lombardia abbia finanziato progetti e misure specifici sull’autismo i servizi sono ancora insufficienti a garantire risposte adeguate. Inoltre, spesso, le azioni della Giunta hanno carattere sperimentale, senza garanzia di stabilità.
Infine, è importate considerare che i posti di residenzialità riservati ai soggetti affetti da autismo grave sono ancora insufficienti. Per questo è urgente che la Regione apra a nuove contrattualizzazioni, finanziando le strutture sociosanitarie.
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