Sull’incendio di Codogno

Baffi : “L’ennesimo in Lombardia: bisogna intervenire con la prevenzione e le buone pratiche”

Sono molto preoccupata per quanto accaduto a Codogno in queste ore, non solo per gli aspetti legati alla salute dei cittadini e per i danni ambientali che ne possono conseguire, ma anche per i motivi che hanno portato a questo ennesimo incendio in Lombardia”, è il commento di Patrizia Baffi, consigliere regionale, in seguito al rogo del capannone nel polo industriale della Triulza, che conteneva rifiuti di carta e cartone, autocarri e mezzi d’opera, pneumatici, vernici, solventi chimici e altro materiale, cioè rifiuti urbani, speciali, pericolosi e non pericolosi, che sta proseguendo da ore.

“Il fatto stesso che dopo l’intervento di Arpa Lombardia l’amministrazione comunale abbia diramato l’avviso di tenere porte e finestre ben chiuse, la dice lunga sulla natura del fumo che si sta sprigionando e raggiunge persino le case – prosegue Baffi –. E purtroppo non è la prima volta che accadono fatti del genere: le aziende che si occupano dello smaltimento di rifiuti, in particolare quelli ingombranti come i pneumatici o facilmente incendiabili come la carta, sono da tempo oggetto di roghi apparentemente inspiegabili”.

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Plastica: ridurre l’inquinamento si può, basta volerlo

Baffi : “Ridurre l’inquinamento da plastica in natura e favorire l’economia circolare si può, basta volerlo”

Negli ultimi decenni la produzione di plastica è aumentata in maniera esponenziale: a livello mondiale si è passati dal milione e mezzo di tonnellate del 1950 ai 322 milioni di tonnellate del 2015. L’Europa è il secondo produttore di plastica al mondo e riversa in mare ogni anno 500 mila tonnellate di macroplastiche e 130 mila tonnellate di microplastiche: l’80% dei rifiuti marini è costituito da plastica. 

Se consideriamo che una bottiglia di plastica impiega mediamente, per decomporsi, fino a 450 anni, rilasciando nel frattempo microplastiche che invadono ormai anche le isole più protette d’Italia, facciamo in fretta a raggiungere cifre da capogiro e a prevedere scenari, a dir poco, apocalittici.

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Case popolari: il reddito di cittadinanza influisce sull’Isee?

Case popolari, Baffi : “Bene le risorse per le famiglie bisognose, ma chi riceve il reddito di cittadinanza sarà considerato a reddito zero?”

Se lo chiede Patrizia Baffi, in merito alla delibera, approvata nei giorni scorsi dalla Giunta, che prevede uno stanziamento di 23,7 milioni di euro, destinati a Comuni e Aler, per supportare le famiglie in difficoltà.

“La Regione fa bene a spendere le risorse destinate ai soggetti più deboli, ma coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza avranno lo stesso trattamento?” 

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Spreco alimentare: un altro modo c’è

Spreco alimentare, Baffi : “Meno spreco, meno tasse. Un altro modo per affrontare l’emergenza”

“Anche combattere lo spreco alimentare è un modo per diminuire i costi di smaltimento dei rifiuti organici e aiutare l’ambiente” dice Patrizia Baffi firmataria dell’ordine del giorno approvato nei giorni scorsi dal consiglio regionale, durante la discussione dell’assestamento al bilancio, con cui si impegna la Giunta a prevedere incentivi per quei Comuni che ridurranno la Tari agli esercizi commerciali che offrono a titolo gratuito le eccedenze alimentari derivanti dalla propria attività, direttamente o indirettamente, alle onlus e alle famiglie indigenti.

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Lodi seconda città lombarda per sforamento dei limiti

In questi giorni ho messo insieme i dati sulla qualità dell’aria della Lombardia per capire in che situazione si trova Lodi. Ebbene, per il Pm10 i superamenti sono stati maggiori al limite previsto in 35 giorni annui, sia nel 2017 che nel 2018. Per le altre polveri sottili non è andata meglio: il Pm2.5 ha superato il limite nel 2017 ed è rimasto elevato nel 2018. Alto anche il biossido di azoto, mentre l’ozono ha superato i limiti in entrambi gli anni. Insomma, la nostra città, nell’ultimo biennio, non se l’è passata meglio che il resto della Lombardia dove l’inquinamento, e lo dicono i dati dell’Agenzia regionale per l’ambiente, è stato davvero fuori controllo.

“un quadro preoccupante che sottolinea la debolezza
delle misure adottate da Regione Lombardia”

Anche il rapporto Mal’Aria 2019, il dossier annuale sull’inquinamento atmosferico presentato da Legambiente a gennaio, ha messo in luce una situazione molto critica per la regione: nel 2018 in 55 capoluoghi d’Italia sono stati superati i limiti giornalieri previsti per il Pm10 o per l’ozono e nelle prime 10 città 6 capoluoghi sono lombardi: Brescia è al primo posto, ma è seguita da Lodi, con 149 giornate, e solo dopo da Milano, al sesto posto con 135 giornate.

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