Lodi seconda città lombarda per sforamento dei limiti
In questi giorni ho messo insieme i dati sulla qualità dell’aria della Lombardia per capire in che situazione si trova Lodi. Ebbene, per il Pm10 i superamenti sono stati maggiori al limite previsto in 35 giorni annui, sia nel 2017 che nel 2018. Per le altre polveri sottili non è andata meglio: il Pm2.5 ha superato il limite nel 2017 ed è rimasto elevato nel 2018. Alto anche il biossido di azoto, mentre l’ozono ha superato i limiti in entrambi gli anni. Insomma, la nostra città, nell’ultimo biennio, non se l’è passata meglio che il resto della Lombardia dove l’inquinamento, e lo dicono i dati dell’Agenzia regionale per l’ambiente, è stato davvero fuori controllo.
“un quadro preoccupante che sottolinea la debolezza
delle misure adottate da Regione Lombardia”
Anche il rapporto Mal’Aria 2019, il dossier annuale sull’inquinamento atmosferico presentato da Legambiente a gennaio, ha messo in luce una situazione molto critica per la regione: nel 2018 in 55 capoluoghi d’Italia sono stati superati i limiti giornalieri previsti per il Pm10 o per l’ozono e nelle prime 10 città 6 capoluoghi sono lombardi: Brescia è al primo posto, ma è seguita da Lodi, con 149 giornate, e solo dopo da Milano, al sesto posto con 135 giornate.
Insomma, un quadro preoccupante che sottolinea ancora una volta la debolezza delle misure fino a ora adottate da Regione Lombardia. Eppure, la qualità dell’aria, insieme al contrasto delle emissioni che alterano il clima, dovrebbe essere un’assoluta priorità della politica. Ne va della salute dei cittadini, in modo sempre più evidente. Purtroppo la Lombardia ha sempre sottovalutato il problema, come dimostrano i tagli e l’incapacità di spendere le risorse già messe a bilancio.
Come Gruppo regionale del Pd, nell’ambito dell’assestamento di bilancio, votato nei giorni scorsi, abbiamo formulato proposte immediatamente attuabili, che prevedevano maggiori risorse per la rottamazione dei veicoli più inquinanti, per l’acquisto di veicoli elettrici, per i piani di forestazione urbana, perché gli alberi sono i migliori alleati per la qualità dell’aria, ma le risposte della maggioranza sono state negative. L’unica soddisfazione è stata l’approvazione di un nostro ordine del giorno che chiedeva la pubblicazione di un bando per i contributi per l’acquisto di auto a basse emissioni che, tra l’altro, sarà pubblicato a breve, pur riferendosi solo, per ora, alle piccole e medie imprese.

Ma, in generale, le decisioni prese dalla Giunta regionale in questi ultimi due anni non ci possono trovare concordi: nel Rendiconto 2018 si legge che su 3,4 milioni di euro messi in conto capitale alla voce ambiente, ne sono stati impegnati solo 750mila ed effettivamente spesi solo 469mila. Perciò, nell’assestamento 2019 hanno avuto buon gioco ad approvare due emendamenti che spostano, verso altre voci, ben 5 milioni di euro dai programmi per la qualità dell’aria. Un ragionamento completamente sbagliato e per nulla lungimirante: se i soldi ci sono, vanno fatti fruttare per contrastare l’inquinamento.
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