Rimozione amianto dagli edifici privati

Pubblicato da Patrizia Baffi il

Regione Lombardia, ha dato la possibilità ai cittadini di presentare domanda per accedere al “Bando per 
l’assegnazione di contributi per la rimozione di coperture e di altri manufatti in cemento-amianto da edifici privati”. 

L’amianto è, infatti, ancora molto diffuso sul territorio regionale, anche nelle nostre case e nelle loro pertinenze. Le domande pervenute, entro il termine previsto del 9 settembre, sono state 640, per la maggior parte da Brescia (95) e Bergamo (87) e dalla Città metropolitana di Milano (87), seguite dalla provincia di Pavia (66) e da quella di Monza e Brianza (60). Cinquanta richieste sono arrivate da Cremona e da Varese, 46 da Lecco, 36 da Como, 32 da Mantova, 21 da Lodi e 10 da Sondrio.

Tuttavia, le richieste sono per oltre 3 milioni di euro, rispetto a uno  stanziamento previsto dal bando di solo 1 milione complessivo. Evidentemente, troppo poco e come Gruppo Consiliare lo avevamo già detto. 

Voglio ricordare che il bando è stato pubblicato a seguito dell’approvazione del nostro ordine del giorno, presentato ancora nel 2018, e di numerose sollecitazioni, proprio anche in relazione allo stanziamento di risorse finanziarie.
Perciò, se da un lato il risultato è buono, in termini di riscontro tra i cittadini, soprattutto se si pensa che l’ultima iniziativa regionale a favore di privati era stata promossa da Regione Lombardia nel 2004, cioè 15 anni fa, e le risorse stanziate, sempre 1 milione complessivo, furono erogate solo in parte in quanto non richieste, dall’altro ancora non ci siamo: i soldi sono davvero pochi e non possiamo lasciare fuori gran parte delle domande. 

“Avevamo già detto alla maggioranza di centro destra
che bisognava ritoccare le cifre”

Avevamo già detto alla maggioranza di centro destra che bisognava ritoccare le cifre: in occasione dell’approvazione della legge di stabilità, a dicembre 2018, è stata bocciata la nostra proposta di prevedere uno stanziamento adeguato più strutturale e spalmato sul triennio. Daremo quindi seguito alla richiesta di incremento dello stanziamento, nel prossimo bilancio, a fine anno, chiedendo risorse per il 2020 adeguate a consentire, oltre che il finanziamento di un nuovo bando, anche lo scorrimento della graduatoria 2019 e l’esaurimento di tutte le domande ritenute ammissibili.


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