Regione Lombardia punti sull’educazione ambientale

Pubblicato da Patrizia Baffi il

“Nel corso della sessione di bilancio 2020, il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato un ordine del giorno da me presentato, che impegna la giunta a dotarsi di una vera e propria agenda per l’educazione ambientale, che, innanzitutto, promuova e valorizzi la realizzazione di attività di formazione sui temi ambientali nelle scuole. In secondo luogo, il mio odg impegna la giunta a finanziare progetti scolastici che favoriscano lo sviluppo di una cultura ambientale e che prevedano momenti di formazione, informazione e sensibilizzazione sulle cause e gli effetti dei cambiamenti climatici. Infine, si impegna la giunta a coinvolgere anche gli atenei lombardi, attraverso l’istituzione di borse di studio dedicate a specifici argomenti ambientali e la messa a bando di premi per tesi dedicate ai cambiamenti climatici.

I motivi che mi hanno spinto a presentare questo ordine del giorno sono strettamente legati ad eventi accaduti nei giorni scorsi. Innanzitutto, sono rimasta colpita della lettura del rapporto ‘L’ambiente in Europa: stato e prospettive nel 2020’ (pubblicato lo scorso 4 dicembre), dal quale emergono dati contrastanti: se da un lato si ravvisano margini di speranza, data la maggior consapevolezza generale della necessità di modificare i comportamenti individuali e collettivi verso un futuro sostenibile, dall’altro lato viene messo nero su bianco che l’Europa non riuscirà a centrare gli obiettivi fissati per il 2030 senza un intervento urgente, che affronti gli effetti sempre maggiori dei cambiamenti climatici e l’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali. Anche il territorio lombardo non è certo esente da queste problematiche: è noto infatti che la valle del Po è una delle aree più critiche per l’accumulo degli inquinanti a causa di venti deboli e della frequente stabilità dell’atmosfera.

In secondo luogo, ho ritenuto di particolare gravità il fallimento del summit ‘Cop25’ di Madrid, conclusosi il 13 dicembre, al termine del quale sono stati rinviati impegni importanti al 2020, nonostante la crescente e sana pressione esercitata in tutto il mondo dai giovani dei ‘Fridays for future’. L’irresponsabilità delle attuali classi dirigenti stride sempre più con la sensibilità ambientale delle giovani generazioni. E’ quindi necessario che le scuole e le università puntino a creare una solida formazione su questi temi, affinché le rivendicazioni dei giovani possano superare lo stadio della semplice protesta e trasformarsi, quindi, nel motore di una concreta agenda del cambiamento.”

ODG748-Cambiamenti-Climatici


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