Risorse urgenti per RSA e RSD
Baffi (Italia Viva): “Senza il riconoscimento del budget, unità di offerta sociosanitarie a rischio in Lombardia”
“E’ un problema serio quello che coinvolge le strutture sociosanitarie: impegnate in prima linea nei mesi dell’emergenza, le unità di offerta, quali Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) e Residenze Sanitarie per Disabili (RSD), ora si trovano nella impellente difficoltà di salvare i bilanci” dichiara il Consigliere Regionale di Italia Viva, Patrizia Baffi “Un tema su cui è necessario intervenire con urgenza, che sarà portato in discussione in aula martedì prossimo attraverso una interrogazione a risposta immediata, che ho voluto sottoscrivere”.
“Le strutture sono in grave sofferenza, hanno sostenuto un incremento delle spese per sopperire all’introduzione delle dovute misure di sicurezza, pur registrando una drastica riduzione delle entrate dovute al blocco degli ingressi durante il lockdown ed al successivo contingentamento nella fase 2″ sottolinea l’esponente di Italia Viva.
“Gli enti gestori in Lombardia hanno bisogno di certezze: occorre definire innanzitutto le modalità per assicurare il riconoscimento del budget 2020″ prosegue Patrizia Baffi “Su questo fronte è necessario dare attuazione all’ordine del giorno che ho depositato a luglio in sede di assestamento di bilancio, approvato all’unanimità, con cui, in continuità con le richieste ed il dibattito che ho sostenuto negli scorsi mesi sia in Commissione Sanità che in aula, è stato chiesto di definire formalmente la modalità per rispettare i contratti sottoscritti a inizio anno e riconoscere a RSA e RSD l’intero budget a carico del Fondo Sanitario Regionale per i posti letto contrattualizzati, su cui le aziende hanno costruito il bilancio di previsione, superando per l’anno in corso il riferimento ai posti occupati, in quanto, come ben tutti sappiamo, l’emergenza COVID-19 ha bloccato durante il lockdown e rallentato nella fase attuale, i nuovi ingressi”.
“In secondo luogo è inoltre necessario programmare un adeguamento della quota sanitaria a carico di Regione Lombardia, in quanto le tariffe giornaliere a carico del FSR per la remunerazione di tale quota delle rette sono ferme al 2008” precisa il Consigliere Regionale “Occorre infine promuovere un percorso che porti alla definizione dei costi standard a giornata che sarebbero alla base per il calcolo della copertura giornaliera del 50% dei costi sanitari prescritta dai LEA“
“Dobbiamo garantire con serietà e senso di responsabilità il dovuto riconoscimento economico che è funzionale alla continuità dei servizi” sottolinea Patrizia Baffi “Lo dobbiamo agli ospiti delle strutture sociosanitarie e alle loro famiglie” conclude.
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