Scuole serali: la DAD una opportunità per ridurre la dispersione scolastica”

Pubblicato da Patrizia Baffi il

“Ho sollecitato e posto all’attenzione del nuovo Assessore all’Istruzione, Fabrizio Sala, la necessità di valorizzare le opportunità formative messe in campo dalle scuole serali per adulti e di sollecitare, nelle sedi opportune, l’esigenza di tenere distinti, nell’adozione delle scelte sulla DAD, i corsi diurni dai corsi serali, proprio per la loro specificità, ed assicurare a questi ultimi la continuità dei risultati positivi raggiunti nel corso dell’emergenza Covid” dichiara il Consigliere Regionale Patrizia Baffi “Alcuni docenti mi hanno infatti segnalato che, attraverso la DAD, la dispersione scolastica in questo ambito è quasi del tutto scomparsa“.

I corsi serali rappresentano, seppur non se ne parli molto, un fenomeno in via di espansione che merita attenzione specialmente in questo momento di crisi che, come sappiamo, spesso rappresenta l’occasione per molti di fare dei cambiamenti”prosegue il Consigliere Regionale “L’utenza è rappresentata da adulti, con famiglia, che lavorano tutto il giorno, e che ha necessità di conciliare le esigenze familiari e lavorative con le attività di studio: tornare a casa e poter seguire le lezioni con la DAD davanti al PC dopo una giornata impegnativa, ha di fatto favorito, per questa categoria di studenti, l’attività didattica e il processo di apprendimento”.

“Pur nella consapevolezza che l’organizzazione dei Centri Provinciali per gli Adulti (CPIA) compete al MIUR” prosegue Patrizia Baffiritengo sia importante che Regione Lombardia, che registra performance superiori rispetto al resto d’Italia sia in termini di infrastrutture di rete che di didattica innovativa, sappia svolgere un ruolo propositivo ai tavoli di lavoro interistituzionali che la vedono coinvolta su questi temi, con l’Ufficio Scolastico Regionale e il Ministero dell’Istruzione, e in sede di conferenza Stato-Regioni: il ricorso alla didattica digitale apre uno scenario di possibilità preziose e dobbiamo saperne cogliere i vantaggi con l’obiettivo di valorizzare e innovare le opportunità formative e ripensare ad un nuovo e rinnovato modello per la formazione serale per adulticonclude.

In Italia, nel 2019, la quota di popolazione tra i 25 e i 64 anni in possesso almeno di un diploma, era pari al solo 62,2%, un valore decisamente inferiore a quello medio europeo (78,7% nell’Ue28) e a quello di alcuni tra i più grandi paesi dell’Unione: 86,6% in Germania, 80,4% in Francia e 81,1% nel Regno Unito ed una delle cause è sicuramente da ricercare nella dispersione scolastica.

Milano, 11 Febbraio 2021


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