GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
“E fondamentale sottolineare che ogni giorno deve essere Giornata contro la violenza contro le Donne, che ogni giorno dobbiamo condannare qualsiasi forma di violenza nei confronti delle Donne, che tutto ciò deve diventare un valore costante nei modi, nelle parole, nei comportamenti, nelle azioni, affinché il 1522, numero antiviolenza da promuovere e diffondere, possa essere utilizzato il meno possibile”.
Così Patrizia Baffi, Consigliere Regionale di FdI, sul momento di riflessione con cui si è aperto il Consiglio Regionale della Lombardia questa mattina in vista della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le Donne, che ricorre il 25 novembre.
“E’ importante agire per la prevenzione e il contrasto dei troppi tragici fatti di cronaca che continuiamo a registrare – continua Patrizia Baffi –ma dobbiamo lavorare anche su una mentalità ancora latente e diffusa con cui tante donne devono fare i conti. Penso alla violenza verbale che sui social network e non solo a volte sembra lecita con insulti che riguardano proprio l’essere donna, così come alla vera, concreta e fattiva parità lavorativa e familiare che ancora troppo spesso vede le donne partire con pesanti svantaggi”.
“Un grande grazie va alla rete dei centri antiviolenza che in Lombardia, secondo i dati diffusi dall’Osservatorio regionale antiviolenza, sono riusciti ad accogliere in percorsi di tutela e protezione le 4.541 donne che hanno chiesto aiuto da gennaio a ottobre 2021. Numeri che raccontano un fenomeno purtroppo in crescita, aggravato dalle restrizioni Covid che hanno messo in ulteriore pericolo le donne vittima di violenze e maltrattamenti da parte di familiari”.
violenza-donne-2021.jpgAlcuni dati diffusi in Consiglio Regionale nella relazione dell’Assessore alle Pari Opportunità e in base ai dati dell’Osservatorio regionale antiviolenza:
– 4.541 donne hanno chiesto aiuto alle reti territoriali antiviolenza da gennaio 2021 a ottobre 2021. Di queste, 3.102 (il 68,3% delle donne entrate in contatto) sono state accolte presso i centri e 2.144 (il 69,1% delle donne accolte) è stata presa in carico.
– Nello stesso periodo sono le donne occupate a rivolgersi più di frequente alle reti antiviolenza (1.144, il 53,4%).
– Più della metà delle vittime è moglie o convivente. I maltrattamenti nascono per lo più in contesti familiari: sono infatti i mariti a essere indicate dalle donne prese a carico come gli autori delle violenze, a cui seguono i conviventi e gli ex conviventi.
– Le fasce di età più colpite sono quelle comprese tra i 35 e i 44 anni e tra i 45 e i 54. Il 62,7% delle donne è di cittadinanza italiana, il 29,7% proviene da Paesi extra UE, il 7,6% da Paesi dell’Unione.
– Le forme di violenza sono multiple e hanno riguardato soprattutto la violenza psicologica (40%), fisica (30,6%), di tipo economico (12,7%), stalking (7,2%).
Milano, 23 novembre 2021
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