Nuove regole più omogenee per il ritorno alla didattica in presenza: Regione Lombardia sollecita la Conferenza Stato-Regioni
“In un momento decisivo per il presente e per il futuro della Scuola, il Consiglio Regionale con una mozione chiede che Regione Lombardia si attivi in Conferenza Stato-Regioni affinché venga garantita la didattica in presenza in tutte le scuole di ogni ordine e grado, protocolli omogenei: lo dobbiamo ai più giovani che devono poter contare sulla continuità scolastica, agli studenti con disabilità e fragilità, al personale scolastico che deve poter organizzare la didattica e alle famiglie che devono fare i conti con gravi problematiche di gestione della vita familiare e lavorativa. Con la stessa mozione, si chiede che prorogato il congedo parentale per Covid, attualmente previsto fino a marzo 2022, data di fine dello stato di emergenza, fino alla fine dell’anno scolastico”.
Così Patrizia Baffi, Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia, sulla mozione con cui il Consiglio Regionale sollecita misure urgenti per garantire il pieno svolgimento delle attività didattiche in presenza.
“Con questa mozione e con questo obiettivo– continua Patrizia Baffi – si chiede quindi che Regione Lombardia solleciti in Conferenza Stato-Regioni la messa in atto di misure efficaci a garantire la didattica in presenza: da una parte le quarantene dei bambini e dei ragazzi vaccinati devono rispondere alle stesse regole in essere per gli adulti asintomatici, dall’altra è necessario un protocollo territoriale con le farmacie affinché garantiscano, in giornata, il tampone antigenico ai bambini tra 5 e 11 anni posti in sorveglianza attiva, perché le richieste sono tante con conseguenti difficoltà nell’erogazione del servizio in tempi stretti per permettere il rientro a scuola e, di fatto, si verificano casi di bambini assenti senza diritto alla DAD”.
“La didattica a distanza deve essere eccezione, mai regola – conclude Patrizia Baffi –e se prolungata nel tempo ha effetti pesanti di isolamento e disuguaglianza tra studenti, con particolare riferimento anche alla condizione degli alunni con disabilità, che pagano il prezzo più alto a causa della frequente indisponibilità di personale idoneo a seguirli. I dati del Ministero dell’Istruzione ci dicono che la scuola non rappresenta il principale veicolo di contagio, per cui non si capisce perché si debbano tenere chiuse le scuole mentre è aperto tutto il resto, alla luce dei numeri del piano vaccinale e delle misure di sicurezza adottate. E’ quindi giusto tornare con ogni mezzo alla didattica in presenza, superando inoltre il caos totale generato dalle differenti disposizioni tra scuole dell’infanzia, primarie e secondarie”.
Milano, 1 febbraio 2022
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