Per le scuole d’infanzia paritarie chiedo più risorse per il 2022 e a tal proposito presenterò un emendamento in assestamento di bilancio
“Ho sottoscritto un Ordine del Giorno in Consiglio Regionale con cui si chiede che vengano integrate le risorse previste a supporto delle scuole d’infanzia paritarie in Lombardia. Dopo il lavoro in Commissione Attività produttive, di cui sono membro, oggi il Consiglio Regionale ha approvato le “Linee di indirizzo per l’assegnazione dei contributi regionali a sostegno delle scuole dell’infanzia autonome per il periodo di programmazione scolastica 2022/2023”: si conferma l’impegno di Regione Lombardia per supportare e garantire i servizi erogati dalle scuole l’infanzia autonome con unostanziamento di 8 milioni per il 2023, ma è necessario che anche sul 2022 le risorse vengano implementate dai 4 milioni attualmente previsti a 8 milioni: in sede di assestamento di bilancio, mi farò promotore di un emendamento per integrare le risorse. Prosegue anche l’impegno, avviato nel 2016, per garantire le attività di inclusione nell’ambito della componente ‘Disabilità’ di Dote Scuola in favore dei bambini con disabilità nelle scuole d’infanzia paritarie”.
Così Patrizia Baffi, Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia, a margine dell’approvazione in Consiglio Regionale delle “Linee di indirizzo per l’assegnazione dei contributi regionali a sostegno delle scuole dell’infanzia autonome non statali e non comunali per il periodo di programmazione 3 scolastica 2022/2023”.
“Si tratta di servizi che rappresentano un valore a cui deve corrispondere un supporto significativo in termini di sostegno alle strutture e alle famiglie. Parliamo di scuole diffuse capillarmente sul territorio e frequentate da circa il 50% del totale dei bambini iscritti alla scuola d’infanzia – continua Patrizia Baffi -, che in tanti Comuni rappresentano l’unica garanzia di offerta di istruzione: per questo è fondamentale il contenimento delle rette scolastiche affinché tale servizio pesi il meno possibile sulle famiglie. L’impegno concreto approvato in Consiglio Regionale va nella direzione del consolidamento della rete dei servizi educativi erogati sul territorio per bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni, in stretta sinergia con il sistema degli enti locali, le istituzioni scolastiche e le famiglie, con la realizzazione, anche per le scuole dell’infanzia, di un vero pluralismo educativo in coerenza con i principi di centralità della persona, di libertà di scelta delle famiglie e di parità dei soggetti che erogano i servizi”.
“E’ un impegno da rilanciare, costantemente, soprattutto dopo questi ultimi due anni e mezzo di emergenza sanitaria che hanno visto Fratelli d’Italia in prima linea per la tutela delle scuole paritarie di fronte a evidenti titubanze del Governo in sede di sostegni e ristori – conclude Patrizia Baffi –. Continueremo a difendere la libertà educativa delle famiglie e a chiedere che per queste scuole siano garantite adeguate risorse”.
La l.r. 6 agosto 2007 n. 19 “Norme sul sistema educativo di istruzione e formazione della Regione Lombardia, prevede ” all’articolo 7-ter che la Regione, riconoscendo la funzione educativa e sociale delle scuole dell’infanzia autonome non statali e non comunali, senza fini di lucro, ne sostiene l’attività mediante un proprio intervento finanziario integrativo rispetto a quello comunale e a qualsiasi altra forma di contribuzione prevista dalla normativa statale, regionale o da convenzione, al fine di contenere le rette a carico delle famiglie.
TRIENNIO 2019/2021
Per la realizzazione degli interventi a favore delle scuole dell’infanzia non statali e non comunali sono stati assegnati da Regione Lombardia specifiche risorse finanziarie autonome che ammontano complessivamente a 24 milioni di euro a favore di oltre 1.300 scuole per un totale di 303.480 allievi nel triennio (pari a circa il 50% della totalità dei bambini iscritti nelle scuole dell’infanzia lombarde).
DISABILITA’
Gli interventi attuati nel triennio 2019/2021 hanno riguardato l’assegnazione di un specifico contributo integrativo a favore delle scuole dell’infanzia paritarie aventi sede in Lombardia che accolgono alunni con disabilità certificata, a copertura dei costi del personale insegnante impegnato in attività didattica di sostegno non altrimenti coperti dalla contribuzione statale e regionale, con un finanziamento complessivo di € 3.000.000,00 (n. 2.092 bambini nell’a.s. 2018/2019, n. 2.083 bambini nell’a.s. 2019/2020 e n. 1.814 bambini nell’a.s. 2020/2021).
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DEI CONTRIBUTI
Il 50% del finanziamento viene attribuito in rapporto al numero di sezioni: posto 100 il valore medio riferito alle tipologie di scuole presenti in maggior numero sul territorio regionale in relazione al numero di sezioni (scuole con numero di sezioni pari a 4 e 5), viene calcolato il variare di tale valore medio applicando un indice di maggiorazione del 25% alle scuole con numero di sezioni minore, ovvero di decremento per la medesima quota a quelle con un numero di sezioni maggiore, anche al fine di un riequilibrio degli stanziamenti per sede. Tale importo – debitamente incrementato o ridotto – potrà essere oggetto di riparametrazione (positiva o negativa) con riferimento alla non perfetta coincidenza del numero di sezioni a cui viene applicata una maggiorazione ovvero a quelle per le quali si provvederà al decremento.
Il 20% del Fondo viene assegnato in base al numero degli alunni. Tale importo è ottenuto dividendo lo stanziamento relativo a tale voce per il numero complessivo di alunni iscritti. Il relativo risultato (contributo medio per alunno) è poi moltiplicato per il numero di alunni;
Il 30% dello stanziamento regionale è attribuito sulla base del numero delle sedi. Tale importo è ottenuto dividendo lo stanziamento relativo a tale voce per il numero complessivo di scuole. Il 3% dell’importo è attribuito alle scuole mono-sezioni quale fondo di perequazione, tenuto conto della necessità di fornire alle stesse un sostegno in ragione della loro peculiarità territoriale e dell’ubicazione esclusiva in aree con svantaggio (comuni montani, piccoli comuni o frazioni), ove rappresentano l’unica offerta educativa garantita.
Milano, 17 maggio 202
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