Emergenza idrica problema da affrontare strutturalmente mettendo al primo posto le esigenze del comparto agricolo

Pubblicato da Patrizia Baffi il

“L’emergenza idrica in atto rischia di avere impatti molto pesanti anche sul territorio Lodigiano: la deroga parziale al deflusso minimo vitale annunciata e confermata anche oggi in Commissione Agricoltura da Regione Lombardia è certamente un passo importante, ma rischia di non essere sufficiente. Si tratterebbe inoltre di una deroga che l’attuale normativa europea prevede per 60 giorni al massimo, mentre sarebbe opportuno che diventasse sistematica e coprisse l’intero lasso temporale dell’emergenza. Alla luce di un trend climatico che potenzialmente riserverà sempre più situazioni come quella attuale, è necessario affrontare il tema dell’emergenza idrica strutturalmente: le riserve di acqua presenti nelle dighe lombarde e utilizzate per produrre energia idroelettrica devono essere sganciabili e accessibili in caso di emergenza per fini irrigui, pur nella consapevolezza del minor guadagno che questo comporta agli Enti gestori. La legge regionale prevede che a partire dal 2023 nei rinnovi delle concessioni ai gestori degli impianti idroelettrici possano essere inserite deroghe in merito all’utilizzo dell’acqua per necessità agricole oltre che per produzione di energia: questa sarà una priorità che Regione Lombardia dovrà accompagnare con intelligenti negoziazioni con gli enti gestori del comparto idroelettrico”.

Così Patrizia Baffi, Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia, sull’emergenza idrica in Regione Lombardia a margine della Commissione Agricoltura che oggi ha visto, in presenza dell’Assessore Regionale all’Agricoltura, le Audizioni di rappresentanti di realtà quali Organizzazioni professionali agricole, Consorzi – tra cui il Consorzio dell’Adda -, e ARPA.

 “E’ chiaro che gli interessi sulla gestione dell’acqua sono plurimi – continua Patrizia Baffi – ma l’uso agricolo è prioritario anche secondo il decreto legislativo n. 152 del 2006 in materia di ambiente, in cui si dice chiaramente che nei periodi di siccità e scarsità idrica, deve essere garantita dopo il consumo umano la priorità dell’uso agricolo. E’ fondamentale, anche e soprattutto in una provincia come quella di Lodi a vocazione agricola, nell’ottica della tutela dei nostri agricoltori, allevatori e della catena alimentare, pensare strutturalmente ad un utilizzo dell’acqua non solo finalizzato ad un interesse economico, bensì anche a fini irrigui: fin da subito l’approccio dovrà essere questo. Sono riflessioni che ho condiviso con alcuni Operatori del comparto agricolo del Lodigiano, con il Consorzio Muzza e con il suo Presidente, con cui il confronto sul tema è costante”.

Milano, 26 maggio 2022


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