Crisi idrica, stato di emergenza per salvare la stagione agricola e azioni strutturali per il futuro
“Le azioni messe in campo con una sinergia costruttiva tra Regione, comparto agricolo e gestori idroelettrici sono importanti per cercare di salvare almeno il primo raccolto, ma è necessario che il Governo riconosca lo stato di emergenza, ora, e lo stato di calamità per i risarcimenti, quando avremo contezza dei danni che purtroppo graveranno sui nostri agricoltori. Contestualmente è fondamentale dare seguito ad azioni strutturali, per affrontare un fenomeno che oggi è emergenza ma nei prossimi anni diventerà normalità”.
Così Patrizia Baffi, Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia, a margine della seduta congiunta delle Commissioni Agricoltura – di cui è membro – e Montagna, in Regione Lombardia, che ha messo al centro il tema della crisi idrica con le audizioni di A2A S.p.A., Edison S.p.A., Enel S.p.A, Italgen S.p.A, Terna S.p.A alla presenza dell’Assessore Regionale Sertori.
“I gestori dei bacini idroelettrici hanno relazionato su quanto fatto in seguito alle richieste di Regione Lombardia – continua Patrizia Baffi -. A2A ed Enel hanno realizzato quanto richiesto e ad oggi rilasciano 4 milioni di metri cubi di acqua al giorno in ingresso nel lago di Como. Enel ha spiegato che in alcune aste come quella valtellinese con disponibilità ridotta c’è un rilascio di 500mila metri cubi al giorno, mentre dove c’è maggior disponibilità come nei laghi della Val Camonica si riescono a rilasciare 900mila metri cubi al giorno: parliamo di acque turbinate e, quindi, di un conseguente danno economico e di un equilibrio che viene messo a rischio. Dall’altra parte, dopo un lavoro per incrementare l’acqua in entrata si sta cercando di contenere l’utilizzo dell’acqua in uscita, che è passata a 187 metri cubi al secondo dai 207 di partenza: questo ha portato ad un rallentamento del calo del lago di Como da 8 centimetri al giorno a 2-4 e tutto ciò ha l’obiettivo di garantire il primo raccolto nei prossimi 15-20 giorni”.
“L’uso agricolo, va ricordato, viene indicato come prioritario anche dal decreto legislativo n. 152 del 2006 in materia di ambiente – conclude Patrizia Baffi -: nei periodi di siccità e scarsità idrica, deve essere garantita dopo il consumo umano la priorità dell’uso agricolo. E’ fondamentale pensare strutturalmente ad un utilizzo dell’acqua che metta al centro la finalità agricola, nell’ottica della tutela del comparto agricolo, degli allevatori e della catena alimentare”.
Milano, 21 giugno 2022
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