Nove milioni per i ristori alle aziende agricole lombarde dal Governo sono pochi a fronte di enormi danni per il nostro comparto agricolo
“I 9 milioni stanziati dal Governo per i ristori per le aziende agricole lombarde non bastano a dare risposte concrete alle 44mila aziende agricole in grave difficoltà, comprese le circa 1.300 lodigiane. La Lombardia è la prima regione italiana per produzione agricola con quasi 8 miliardi sui 57 nazionali, così come è la prima regione per valore della trasformazione con 3,6 miliardi sui 31 italiani. I dati allarmanti forniti dalle associazioni di categoria parlano di cali nelle rese del 30% su frumento e orzo, fino al -40% sui foraggi che servono all’alimentazione degli animali. Nelle stalle le mucche producono fino al 20% in meno di latte, si stimano produzioni quasi dimezzate per il mais e la perdita di un terzo del riso. I danni causati dalla siccità nel settore agricolo in Lombardia potrebbero superare i 400 milioni di euro: ogni supporto in questo momento è importante, ma il comparto agricolo lombardo ha bisogno di ben più di 9 milioni. Nell’imminente manovra di assestamento di bilancio regionale, i nostri agricoltori dovranno essere priorità assoluta”.
Così Patrizia Baffi, Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia, a margine dell’intervento del Governatore di Regione Lombardia Attilio Fontana sul tema dell’emergenza siccità in apertura dei lavori in Aula.
“Regione Lombardia – continua Patrizia Baffi –sta facendo la propria parte, ha messo in campo strumenti oltre l’ordinario con un approccio di condivisione con tutti i soggetti interessati, al fine di tutelare i gestori delle risorse idriche e, contemporaneamente, di tutelare il primo raccolto. Il lavoro prosegue per cercare di individuare ogni ulteriore possibile soluzione che porti innovazione nella gestione dell’acqua, anche ridefinendo le misure del PNRR e a valere sul Programma di Sviluppo Rurale 2023”.
“Efficace e concreto è anche l’approccio sinergico – conclude Patrizia Baffi –con cui la Lombardia sta affrontando insieme all’Emilia Romagna e al Veneto un’emergenza che riguarda l’intero bacino padano, anche rispetto al problema del cuneo salino del Fiume Po”.
Milano, 5 luglio 2022
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